The fighting game - Sessione 00

Sbarchiamo tutti insieme, senza conoscerci, tutti alla ricerca di oro e fama. La cittadina è accogliente. Non molto ricca, ma neppure troppo povera. È primo pomeriggio. Parliamo un po' con le guardie per sapere cosa sta succedendo nei dintorni. Siamo stati attirati da delle voci riguardanti piccoli disastri ad opera di un gruppo di banditi che si divertono a dare fuoco ad accampamenti e case di campagna. Creiamo un gruppetto improvvisato di scapestrati: un certo Buckshot, arciere cacciatore di taglie; uno spocchioso elfo ranger di nome Frentis; un mio lontano cugino nano, druido, probabilmente mezzo fatto di quei strani funghi che si tiene addosso di nome Ediol; e ultimo uno stregone pazzo, neanche capace di lanciare quei cosi infernali che definisce incantesimi e che si fa chiamare Mudwing. E poi ci sono io, il grande Reigar, esiliato dal proprio popolo per sterminare ogni singola creatura mostruosa che abbia il coraggio di respirare.

Per la cena andiamo alla locanda. Mi diverto a scroccare cibo e birra a un gruppo di nani già mezzi ubriachi al nostro arrivo. Sono dei minatori, fieri dei loro furti alla terra. Uno di loro tira fuori una grossa pepita d'oro e propone un brindisi alla ricerca fortunata del giorno. Poco più avanti nella serata, quando sono più ubriachi, proprio mentre sto tentando di rubare loro quel grosso pezzo d'oro, entrano nella locanda delle guardie gridando a tutta la sala la loro necessità di trovare degli avventurieri. Ritiro le mani dalla mia tentata malefatta fallita. Quel bonaccione di Frentis scatta all'istante, pronto ad aiutare i poveri deboli spacciati. Ci parlano di una casa incendiata da poco e ci dicono che se ci sbrighiamo troviamo tracce ancora fresche.


Ci scortano fino alle macerie. Cerco possibili preziosi sfuggiti alle fiamme e agli occhi di quei delinquenti incapaci, ma non trovo niente. Dopo il piccolo sopraluogo, Frentis e Ediol trovano delle tracce che portano nel bosco. Poco lontano troviamo gente accampata. Sono sospetti. Nell'oscurità sono quello che ci vede meglio, anche meglio dell'elfo. Mi avvicino all'accampamento. Mi si schiera davanti un tizio grande e grosso, poco socievole, che cerca di intimidirmi per cacciarci via. Parliamo un po', mi convince che loro non sanno niente dell'incendio esploso poco lontano. Noto dei personaggi poco rispettabili nascondersi nell'oscurità del bosco, attorno all'accampamento. Chiedo perché si nascondo e il bestione in risposta mi sfida. Parte una rissa indimenticabile. Lascio che la mia ira mi pervada e gli tiro una mazzata terribile, ma il mio amico cacciatore di taglie fa di meglio. Buckshot tira una freccia intrisa di qualche stregoneria e per poco non gli porta via un braccio. Frentis e Mudwing si occupano dei pescetti piccoli alle spalle del bestione, uno tirano frecce e l'altro invocando le sue magie. Ediol, ci aiuta a stendere il capo. Peccato che s'infuria pure lui e mi tira un colpo che mi lascia stordito. Mi si avvicinano due sgherri e non vedo più niente per un po'. Sanguino, svenuto, e dopo un po' mi sento leggermente rinvigorito da qualcosa. Ediol mi ha curato. Mi rimetto in piedi e trovo il capo steso a terra. Allora mi accanisco sul primo rifiuto che mi trovo vicino e lo stendo, poi un altro. Due riescono a scappare, probabilmente vanno a chiamare i rinforzi. Le nostre guardie si divertono altrettanto. Finiti tutti gli insetti siamo sfiniti, ma non abbastanza per lasciare ai cadaveri oggetti dei quali non se ne farebbero nulla nell'aldilà. Razziamo tutto e racimoliamo circa sessanta monete d'oro a testa. Non male come bottino, se ce ne sono altri, immagino ce ne sarà di più per tutti. Non riusciamo ad affrontare un altro gruppo di banditi, così raccogliamo l'unico che abbiamo risparmiato per interrogarlo e torniamo alla locanda per farci un bel sonno ristoratore.

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